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"Come Aquila Artiglio" (motto del 125° Reggimento) è la storia realmente vissuta da alcuni ragazzi che si troveranno coinvolti, appena ventenni, nel secondo conflitto mondiale. Uno di loro è Giuseppe, padre dell'autore, ragazzo palermitano chiamato alle armi nel gennaio del 1942. Figlio maggiore di una madre vedova, si vedrà costretto ad allontanarsi dalla famiglia, assegnato a Mestre e di seguito, da volontario, al 3° Battaglione "Arditi" del 125° Reggimento, Divisione 80^ Aviotrasportata "La Spezia". La divisione verrà impiegata nel deserto della Cirenaica, a Marsa El Brega, con il compito di proteggere le unità italo-tedesche in ritirata da El Alamein. Ben presto i ragazzi si renderanno conto di cosa sia la guerra: la gloria che tutti sognano sarà condita di lacrime, sofferenze, privazioni e soprattutto orrore. Il deserto, padrone di quei luoghi, con il sole cocente, il ghibli, le mosche... ma anche con le albe affascinanti e i tramonti struggenti. E in quel deserto tutti faranno la loro parte... sino alla fine.